VISITA VIRTUALE E MULTIMEDIALE PER IL MUSEO DELL’AGRICOLTURA E DEL MONDO RURALE
Il Museo dell’Agricoltura e del Mondo Rurale ha realizzato la propria App!
Perché un’App? E’ uno strumento moderno, facile da utilizzare e permette di raggiungere un pubblico più vasto. Il Museo, inoltre, ha il dovere di stare al passo con i tempi sfruttando i nuovi strumenti multimediali; solo così sarà in grado di adempiere al compito istituzionale di comunicare, valorizzare e promuovere il proprio patrimonio. L’applicazione, realizzata grazie al contributo economico dell’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna, è nata come strumento per i visitatori del Museo, nell’ottica soprattutto di un superamento delle barriere architettoniche. In corso d’opera però, riflettendo sui contenuti da inserire e constatandone il risultato finale, si è ritenuto che l’applicazione potesse essere un modo efficace di promuovere il nostro Museo, di farci conoscere e di invogliare le persone a venirci a trovare. Per questo l’applicazione è diventata scaricabile gratuitamente da App store per tutti gli Ipad, in una versione più snella.
Cosa contiene? Una breve storia del Museo e una descrizione degli spazi espositivi, numerosi approfondimenti sui reperti esposti ma anche interviste, poesie, fotografie, video. L’App è stata pensata come supporto multimediale per guidare i visitatori nel percorso museale e allo stesso tempo per fornire contenuti aggiuntivi in grado di integrare e completare le informazioni già disponibili sui pannelli, sui totem e sui cartellini presenti nell’allestimento espositivo. Permette inoltre di effettuare una visita virtuale del Museo anche di quegli spazi che solitamente non sono accessibili o che presentano barriere architettoniche.
E per chi non possiede un Ipad? Nessun problema: il Museo mette a disposizione di tutti i visitatori, gratuitamente, i propri Ipad.
Questo progetto, curato dallo staff del Museo Milena Semellini e Giulia Guidetti, è stato realizzato con il contributo economico dell’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna e con il contributo tecnico e grafico di Fuse*.