Valle di Pila - Isola di Batteria

Mi sembra di vedere la Valle di Pila che da soleggiata, passa alle nebbie più dense. E Uber là in fondo su di un Argine col barcaiolo “Adolfo” che gli dice: “Chissà, sul mezzogiorno potrebbe anche aprirsi”. E i voli degli uccelli selvatici, quanti!!! E anitre di ogni qualità, dal coloratissimo “Germano” alla tenebrosa “Folaga”, dalla piccola “Alzavola” alle azzurre “Marzaiole”. E poi canali, tantissimi canali fiancheggiati dalle folte canne altissime che permettono di vedere solamente il cielo sulle quali i barcaioli per non rimanere intrappolati in quel labirinto, fanno segni particolari. E i canali portano al mare su spiagge dove tra cespugli incolti e rovi sorgono come per incanto le vecchie case fatte di canne, dove solo l’immancabile camino è in pietra. Erano già quasi abbandonate allora, in quanto ci abitavano soltanto per due mesi all’anno nel periodo della pesca delle anguille. E come spiegare l’interno della valle, fatto di enormi distese di acqua e argini con i tradizionali “Casoni di Valle” dove i cacciatori usciti all’alba per la “caccia in botte”, rientravano e infreddoliti o intirizziti e intorno al camino centrale passavano delle ore nell’attesa di ritornare fuori sul tardo pomeriggio

Raffaella Bertani, Manoscritto, 1996

Isola di Batteria (Pila)
olio su tela
cm 50 x 40
Uber Coppelli che dipinge
fotografia b/n
Due barche
olio su tela
cm 60 x 30
Due barche
olio su tela
cm 70 x 40
Un giorno che Uber faceva il bozzetto del “casone” ed era estate, il signor Ottolini fece un’osservazione, chiedendo prima se poteva farla. Il tetto era stato rifatto con tegole nuove da poco tempo e Uber l’aveva dipinto così com’era, proprio attirato da quell’ “orange” puro. La sua osservazione consisteva nel fatto che il camino centrale stava a dimostrare come non fossero vere quelle tegole arancione sul quadro. E Uber rispose che: “Sì, ambientato nella valle, quel tetto stonava; ma una volta sul bozzetto, dava una nota di colore, che si rifletteva anche nell’acqua e ci stava divinamente bene”.

Raffaella Bertani, Manoscritto, 1996

Pila e Marina Romea
olio su tela
cm 60 x 30
All Rights Reserved